Fabbisogni di innovazione nella Regione Marche

La Fragola risulta la principale specie di piccoli frutti coltivata nella Regione Marche in particolare nella valle dell’Aso e nella valle del Metauro, anche se le superfici sempre molto limitate, in questi ultimi anni mai superiori a 50 Ha anno.
Nelle Marche prevale la tecnica di coltivazione tradizionale della fragola in pieno campo e in coltura protetta (tunnel in plastica), determinando una concentrazione della produzione nel periodo primaverile (metà aprile – inizi giugno), di conseguenza l’offerta di prodotto a volte risulta eccessiva con conseguente abbassamento dei prezzi al produttore.
L’introduzione di tecniche innovative di coltivazione, adattate alle diverse condizioni climatiche che caratterizzano la Regione e con principi di sostenibilità, può offrire l’opportunità di rispondere alla crescente richiesta di prodotto fresco di qualità per un ampio periodo di commercializzazione.
Al fine di ottenere questo risultato è fondamentale introdurre ed adattare alle condizioni delle diverse realtà della regione Marche nuova biodiversità genetica intesa come nuove cultivar più idonee a questi obiettivi (adattabilità, rifiorenza, qualità), materiale appropriato di propagazione (piante frigo, fresche e programmate), diverse tecniche di coltivazione (pieno campo, coltura protetta, coltura protetta in raccolta e fuori suolo) più efficienti in termini di riduzione input, produzioni di qualità e ampliamento del periodo di produzione.
Altri piccoli frutti sono poco diffusi nella Regione. Attualmente sta crescendo l’interesse per lampone e mirtillo, anche se con le forti limitazioni derivanti dai suoli alcalini della maggior parte della Regione. Anche in questo caso, l’introduzione di nuovo germoplasma e lo sviluppo di nuove tecniche di coltivazione (fuori suolo-vaso-coltura protetta) possono offrire l’opportunità di espandere la coltivazione di queste specie con periodi di maturazione e commercializzazione diversificati rispetto alle altre zone dove attualmente si concentra la produzione di questi piccoli frutti.
La possibilità di valorizzazione commerciale di queste nuove produzioni sarà valutata tramite sistemi di commercializzazione diretta che le aziende coinvolte già adottano (filiera corta) ed anche tramite contatti e accordi commerciali che le aziende potranno negoziare con catene regionali di distribuzione di prodotti ortofrutticoli (es. Gruppo Gabrielli e Oro della terra) che hanno già espresso interesse ai risultati del progetto.
Il progetto Piccoli Frutti Marche ha un elevato grado di innovazione tecnico-scientifica, in quanto al momento nell’areale della regione Marche, la produzione di fragola e piccoli frutti è basata su tecniche tradizionali che concentrano la produzione solo in un breve periodo.
L’applicazione di innovazioni riguardanti ha lo scopo, per la fragola di sviluppare l’intera filiera, dalla produzione vivaistica (ora inesistente) alla coltivazione in diversi ambienti e con differenti tecniche (in suolo e fuori suolo, in coltura protetta), capaci di garantire produzioni sostenibili e di qualità per un periodo esteso dell’anno.
Per i piccoli frutti il progetto si pone l’obiettivo di aumentare le superfici coltivate e ampliare il calendario di produzione. Attraverso l’introduzione di nuove tecniche produttive (fuori suolo in coltura protetta) si potranno coltivare specie poco adatte ai suoli del nostro territorio e si potrà ampliare il calendario produttivo (mediante tecniche di coltura fuori suolo e/o l’uso di piante programmate) permettendo al partenariato di aumentare il reddito, derivante dalla vendita diretta del prodotto fresco (filiera corta).
Questi obiettivi sono in linea con alcuni progetti europei già sviluppati presso UNIVPM-D3A, tra cui l’EUBerry (FP7: http://www.euberry.univpm.it/), coordinato dall’UNIVPM-D3A, il GENEBerry (DG-AGRI genres program: https://www.bordeaux.inra.fr/genberry/) e il progetto in essere Horizon 2020 GoodBerry (https://goodberry-eu.eu/).
Il presente progetto può essere inoltre collegato a due focus group aperti nell’ambito dell’EIP Agricultural Productivity and Sustainability; in particolare Innovative Short Food Supply Chain management e Water & agriculture: adaptive strategies at farm level

Obiettivo generale

L’obiettivo generale, per la fragola è quello di sviluppare l’intera filiera, dalla produzione vivaistica alla coltivazione in diversi ambienti e con tecniche differenti (in suolo e fuori suolo in coltura protetta), capaci di garantire produzioni sostenibili e di qualità per un periodo esteso dell’anno, commercializzate direttamente dalle aziende produttrici e anche da aziende di distribuzione a valenza regionale.
Per i piccoli frutti (lampone e mirtillo) di aumentare le superfici coltivate e ampliare il calendario di produzione. Attraverso l’introduzione di nuove tecniche produttive (fuori suolo in coltura protetta) si potranno coltivare specie poco adatte ai suoli del nostro territorio e si potrà ampliare il calendario produttivo permettendo al partenariato di aumentare il reddito, derivante dalla vendita diretta del prodotto fresco.
Sviluppare l’intera filiera della fragola: produzione vivaistica, coltivazione in diversi ambienti e con tecniche differenti (in suolo e fuori suolo in coltura protetta), garantendo produzioni sostenibili e di elevata qualità per un periodo esteso dell’anno, commercializzate direttamente dalle aziende produttrici e anche da aziende di distribuzione a valenza regionale.
Si intende diffondere la coltivazione dei piccoli frutti, in particolare Fragola, Lampone e Mirtillo per aumentare il reddito e l’occupazione.
L’introduzione di tecniche innovative di coltivazione può offrire l’opportunità di rispondere alla crescente richiesta di prodotto fresco per un ampio periodo di commercializzazione.

Obiettivi operativi

Attraverso la realizzazione del progetto “PiccoliFruttiMarche” gli obiettivi delle imprese partecipanti sono:
– L’ampliamento del calendario di produzione di fragola e piccoli frutti attraverso l’adozione di tecniche di coltivazione a basso impatto e fuori suolo, con l’utilizzo di diverse tipologie di piante (cime radicate e programmate) e cultivar più adatte a questo tipo di coltivazione.
– Lo sviluppo di precisi sistemi di gestione degli apporti idrici e nutrizionali al fine di ridurre gli input di coltivazione e il rischio di contaminazione ambientale, garantendo l’ottenimento di prodotto con elevate caratteristiche produttive e qualitative.
– Sviluppo di una innovativa produzione vivaistica di piante ad elevata qualità e sicurezza fito-sanitaria.
– Diversificare la gamma di piccoli frutti per ampliare la scelta del consumatore, introducendo il mirtillo e lampone con tecniche di coltivazione fuori suolo a basso impatto cosi da superare le problematiche di adattabilità ai terreni alcalini che caratterizzano buona parte degli areali della regione

I soggetti: gruppo operativo (GO), AAA e PIL

L’azienda capofila Stoppo Fabrizio e l’azienda partner Concetti Bruno e Sergio s.s., hanno aderito all’accordo agroambientale d’area per la tutela delle acque della Bassa e media Valdaso, approvato dalla Regione Marche, che prevede l’adozione della lotta integrata volontaria certificata da Suolo e Salute srl.
Il gruppo di lavoro dell’UNIVPM-D3A collabora con diversi progetti attivati nei nuovi programmi PSR avviati dalle Regioni Emilia Romagna, Campania e Basilicata. In particolare per la regione Campania risulta responsabile scientifico del progetto INNOFRAGRANS approvato nella misura 16.1 fase I, con obiettivi molto simili per il miglioramento dei sistemi di coltivazione della fragola.
L’UNIVPM-D3A fa parte del network europeo EUFRIN (http://eufrin.org/index.php?id=1) che promuove il coordinamento della ricerca nel settore frutticolo in Europa e la formazione di reti e GO su frutta in diversi paesi EU in collaborazione con le piattaforme europee http://www.areflh.org/fr/, di coordinamento delle regioni europee, e con http://freshfel.org/ di coordinamento delle principali aziende Europea interessate a questo settore.
Infine, in questo progetto saranno trasferite le innovazioni sviluppate nell’ambito di diversi progetti di ricerca Europei, tra cui l’EUBerry (FP7: http://www.euberry.univpm.it/), coordinato dall’UNIVPM-D3A, il GENEBerry (DG-AGRI genres program: https://www.bordeaux.inra.fr/genberry/) e il progetto in essere Horizon 2020 GoodBerry (https://goodberry-eu.eu/). Quest’ultimo progetto già prevede il trasferimento delle innovazioni prodotte mediante la diffusione delle nuove tecnologie e best practices tramite la rete EIP-AGRI (https://ec.europa.eu/eip/agriculture/en).

Aziende target oltre ai partner

Le aziende agricole interessate sono di piccole e medie dimensioni operanti nel settore frutticolo che producono attualmente fragola con la tecnica tradizionale ed aziende disposte ad ampliare la loro gamma di prodotto introducendo nuove specie di piccoli frutti (lampone e mirtillo), inoltre saranno coinvolte anche altre aziende con predisposizioni alla coltivazione di piccoli frutti che al momento non hanno ancora questo tipo di colture nel loro piano di coltivazione.
Le aziende interessate all’innovazione saranno quelle localizzate nelle diverse province della Regione Marche e tutte le aziende frutticole aderenti agli accordi Agro Ambientali finanziati dalla Regione Marche in particolar modo l’accordo agroambientale d’area per la tutela delle acque della bassa e media Valdaso.

Approccio metodologico

Il progetto “PiccoliFruttiMarche” prevede:
l’introduzione di nuove tecniche di coltivazione (fuori suolo) e di tipologia di piante (fresche cime radicate e programmate) con l’obiettivo di estendere il periodo di produzione di fragola e piccoli frutti. L’avvio di una attività vivaistica innovativa per la fragola che prevede l’utilizzo di piante micropropagate per l’ottenimento di materiale vivaistico di elevata qualità e sicurezza sanitaria. Inoltre verranno avviate delle prove di controllo dell’irrigazione e nutrizione per le diverse specie considerate nel progetto.
I campi e le serre realizzate dai vari partners del GO saranno utilizzati per eventi dimostrativi presso le loro aziende dove saranno presentate e descritte le diverse tipologie di innovazioni introdotte, tali attività saranno programmate e realizzate in collaborazione con UNIVPM-D3A e ASSAM.
Si prevede anche la formazione e messa a disposizione delle aziende di consulente tecnico specializzato capace di gestire i sistemi di coltivazione adottati, in particolare per tutti gli aspetti che riguardano la programmazione dei sistemi di fertirrigazione, difesa, controllo qualità, raccolta e conservazione. Per la fertirrigazione in fuori suolo, in particolare, si organizzeranno incontri presso le aziende e collegiali al fine di mettere a punto e trasferire le tecniche più efficienti di fertirrigazione.
La formazione tecnica dei partners sarà coordinata dal Capofila e da Impresa Verde Marche, con il supporto tecnico-scientifico di UNIVPM-D3A, che provvederanno a tenere aggiornati tutti i partners sull’andamento del progetto e delle prove sperimentali, tramite e-mail, chat di Whatsapp e telefonate e anche incontri presso le varie aziende.
Durante la stagione produttiva il GO si incontrerà almeno una volta al mese presso le varie aziende per confrontarsi sulle nuove tecniche adottate, sugli sviluppi economici e sui problemi riscontrati. Nel periodo non produttivo verrà svolto un incontro per riassumere tutto il lavoro svolto dai vari partners e raccogliere tutti i documenti e dichiarazioni necessarie alla rendicontazione.
Il personale dell’UNIVPM-D3A raccoglierà dati vegetativi, produttivi e qualitativi presso le aziende del GO, i quali verranno elaborati e presentati alle riunioni annuali del GO. Tali risultati saranno divulgati anche tramite i canali scientifici (pubblicazioni-partecipazione a convegni e simposi) e tramite il sito del progetto.

Divulgazione e comunicazione

Durante il periodo di attuazione del progetto (36 mesi) l’Assam, Impresa Verde Marche srl e UNIVPM-D3A, realizzeranno incontri informativi, iniziative dimostrative e convegni come previsto dal progetto.
L’azione di trasferimento e di divulgazione avverrà anche attraverso il WEB ed il portale INNOVAMARCHE.IT sviluppato da ASSAM.

Attese

La coltivazione in diversi ambienti e con tecniche differenti (in suolo e fuori suolo in coltura protetta), l’introduzione di varietà adattabili agli ambienti di coltivazione e ai nuovi sistemi di coltivazione, garantirà produzioni sostenibili e di elevata qualità per un periodo esteso dell’anno.
L’adozione di tecniche innovative di controllo dell’acqua e delle concimazioni, porterà ad ottenere produzioni a basso impatto e offrirà l’opportunità di rispondere alla crescente richiesta di prodotti “eco-sostenibili”.
Lo sviluppo di una innovativa produzione vivaistica in fragola, porterà miglioramenti nell’offerta di materiale vivaistico con elevate caratteristiche sanitarie.